noviembre 13, 2012

LIBRE POESIA QUE COMIENZA A MOSTRAR SUS ENCANTOS.


NID desde los campos de la bella Italia, emerge para este universo trayendo sutiles melodías, y este primer enlace junto a la ayuda de una gran colaboradora y amiga, Gab Briella. 





NID è il nome di un progetto neofolk nato nel Settembre 2011 nell’estremo sud d’Italia, in Puglia e nella città di Lecce in particolare. La band, che intreccia nelle proprie composizioni influenze derivanti da neofolk, dark, e world music, è attualmente impegnata nella registrazione del suo primo album e contemporaneamente continua a lavorare sulla composizione di nuovi brani inediti.

Il gruppo è composto da Luca Attanasio alla voce e al synth, da Cosimo Barbaro al basso, da Luca Mazzotta alla chitarra, e da Alessandro Mangione ai computer e alla programmazione.

Abbiamo avuto occasione di scambiare due chiacchiere con Cosimo, bassista e uno dei membri fondatori dei NID.



Ciao Cosimo, parlami dell’origine del gruppo, i NID sono il vostro primo gruppo neofolk, vero?

Innanzitutto grazie per questa chiacchierata, è un piacere per me poter rispondere alle tue domande. Molto semplicemente, questo gruppo nasce nel settembre del 2011 da me e Luca Attanasio; entrambi appassionati del genere avevamo provato già negli anni passati a metter su un progetto simile, ma con scarsi risultati causa la difficoltà a reperire le persone giuste. Finalmente un anno e mezzo fa l’incontro con Luca Mazzotta e Alessandro Mangione, l’anima più propriamente “industrial” del gruppo. Da quel momento abbiamo cominciato a lavorare con estrema naturalezza alla stesura e agli arrangiamenti di nuovi brani, e ad oggi abbiamo un repertorio veramente vasto e per certi versi eterogeneo, tanto che immagino sarà molto difficile scegliere cosa registrare e cosa invece no quando a breve ormai entreremo in studio. I NID sono il nostro primo gruppo neofolk, è vero, ma abbiamo tutti una nutrita esperienza pregressa in ambito musicale e artistico che fa di questo gruppo una fucina inesauribile di idee!.


Il nome NID ha un significato letterale o ne esiste uno nascosto? Cosa rappresenta per voi?

Questo nome ha diverse chiavi di lettura, diversi livelli di interpretazione. Nella mitologia scandinava il nome NID si associa ai gradi superiori della magia nera, quelli che si servivano proprio del canto e della musica per invocare maledizioni e sventure sui nemici. Inoltre la runa “Nyd” è portatrice di forza in alcuni momenti difficili della nostra vita; infine, una semplice curiosità, non ci dispiaceva l’assonanza col termine inglese “need”.

Esiste una linea creativa comune da cui nascono le vostre liriche?

Per quanto riguarda i testi dei NID, siamo io e Luca Attanasio a occuparcene, ma in assoluta libertà e indipendentemente l’uno dall’altro, perciò non saprei dirti se esista o meno un filo conduttore all’interno dei componimenti, non almeno a livello conscio, almeno. Certo ci lega una grande amicizia da molti anni e un sentire comune intorno ad alcuni temi, ad esempio amiamo entrambi la Storia e i costumi europei, viviamo sulla nostra pelle un’avversione verso la modernità forzata e posticcia che per noi non rappresenta assolutamente il migliore degli stili di vita; odiamo la violenza contro il pianeta e l’ipocrisia dei governanti odierni. Amiamo invece il raccoglimento, il silenzio, il rumore della terra bagnata che apre universi nel cuore, amiamo la parola chiara e squadrata. Ma quello di cui sentiamo maggiormente la mancanza oggigiorno e che talvolta affiora nei nostri testi, è soprattutto la capacità di tener fede agli impegni presi e di essere sino in fondo fedeli ai propri ideali. C’è più nobiltà d’animo e coerenza fra gli avvoltoi che fra gli esseri umani.


Siete attualmente al lavoro per qualche registrazione?

Ecco, come ti dicevo prima entreremo a breve in studio per cominciare la pre-produzione del nostro primo album. Questo fase del lavoro sarà di fondamentale importanza per affinare gli arrangiamenti e decidere definitivamente cosa andrà a finire poi sull’album vero e proprio e cosa invece dovrà restare per il momento fuori. Ad ogni modo, esiste già un ep dei NID, dal titolo “Nature In Disguise” con quattro tracce. Potete ascoltarlo o scaricarlo dalle nostre pagine in Rete.


Ho visto e ascoltato i vostri video su Youtube, la vostra musica mi sembra molto bella e ispirata. Che importanza ha per voi essere su questo canale?

Vedi, i “tempi moderni” appunto? A parte gli scherzi, grazie ai social networks oggigiorno ormai è estremamente facile poter pubblicizzare il proprio prodotto e farlo arrivare al maggior numero di persone possibile. Questo però sappiamo che non è sempre e necessariamente sinonimo di qualità, in alcuni ambiti poi è vero proprio il contrario. Nel nostro caso l’utilizzo dei canali che la Rete offre è a dir poco necessario, se consideri che viviamo e operiamo in un territorio totalmente svantaggiato e ai margini per quanto riguarda i contatti con altri gruppi e con la scena neofolk in particolare.


State lavorando indipendentemente o siete già sotto qualche etichetta? E poi, esistono promotori importanti in Italia cui guardate con interesse?

Al momento ci muoviamo ancora sulle nostre forze, anche se non mancano contatti con etichette sia italiane che straniere. Prima di poter affrontare però un discorso di qualsiasi tipo, si riservano di ascoltare la pre-produzione del nostro album per poter valutare con un’ampiezza maggiore di quella offerta da un solo ep. Tendo a ribadire sempre che noi siamo un gruppo giovane nell’ambito, perciò non abbiamo preferenze o orientamenti particolari, pur essendoci in Italia delle ottime realtà ed etichette storiche e affermate… Quello che ci interessa indipendentemente da ogni altra cosa è poter lavorare con gente competente e amante del genere. Come puoi capire bene, non sono una promozione fine a se stessa o passaggi televisivi o radiofonici che mi interessano, altrimenti avrei scelto di suonare un altro genere…




Esiste interesse per questa tendenza musicale da voi o è difficile trovare spazio nei circoli abituali?

Non so se esista interesse, esiste sicuramente molta curiosità intorno a noi perché siamo il primo gruppo neofolk nato in questo territorio. In questa zona d’Italia non è nata ancora una vera e propria “scena” legata a questo genere, pur essendoci già prima di noi degli estimatori ed altre realtà validissime come quella dei nostri amici e vicini Khem. Ecco, in un certo senso siamo stati sicuramente dei pionieri, e pur non mancando attestati di stima e sincera ammirazione, le difficoltà sono altresì all’ordine del giorno. Personalmente non me ne curo, se anche i NID domani non esistessero più, io sarei ugualmente molto orgoglioso di quello che siamo riusciti a muovere partendo da zero. Ecco, potrebbe succedere realmente, perchè i gruppi e le persone passano e si dimenticano, ma le loro idee se sono valide restano. In questo momento della mia vita io non potrei esprimermi in altri ambiti che non questo, non potrei fare qualcosa che non amo, non potrei suonare qualcosa che non “sento”. Viceversa, quanta gente vedo ogni giorno, anche molto vicina a me, sicuramente non amici, che si improvvisa amante del genere e cavalca un’onda che non gli appartiene per storia e cultura personale, gente che non ha il piacere, né la passione, né la voglia di approfondire, gente senza attitudine e sensibilità, gente che non ama questo genere e non si approccia ad esso con la giusta sensibilità. Penso che ci voglia un’attitudine senza compromessi, e se fingi il Tempo prima o poi farà cadere il velo rivelandoti per quello che sei, soltanto un impostore. Quello che sto per dirti è soltanto il mio punto di vista, sia chiaro: non mi interessa il consenso né l’approvazione altrui. Preferisco intorno a me poca gente ma buona. E se invece cerchi una grande visibilità forse faresti meglio a dedicarti ad altro che non al neofolk.


Al momento che risposte positive avete avuto fuori dall’Italia?

Beh, eccomi qui a parlare con te!! A parte gli scherzi, come ti dicevo prima è proprio grazie a Internet se la rete delle conoscenze può allargarsi fino all’altro capo del mondo e le idee circolare con una velocità inimmaginabile sino a un recente passato. Abbiamo moltissimi amici non italiani, anche fra i gruppi della scena, ragazzi veramente in gamba e stimolanti, con cui è un vero piacere parlare di musica e non solo, gente che ci piacerebbe conoscere presto di persona. Anche alcune etichette hanno dimostrato interesse per noi, e siamo entrati in contatto al momento per semplice conoscenza.


Riguardo la vostra musica, come la definireste e che influenze artistiche vi riconoscete?

Penso di non essere la persona più adatta per rispondere a questa domanda, perché non sono alla giusta distanza per poter valutare con oggettività la mia musica… I nostri brani potrebbero non essere ascolti “facili” o immediati, ma alla fine chi sono io per stabilire questo? La musica è di tutti, nel momento in cui esce dai nostri strumenti non ci appartiene più, ognuno ne faccia l’uso che preferisce. Venire accomunati al movimento neofolk non può ovviamente che riempirmi di orgoglio, ma voglio preservare sempre e comunque la mia libertà artistica e la capacità di trovare sempre ispirazione negli ascolti più disparati, magari dalle armonizzazioni dei Beach Boys ai The Well Of Sadness, solo per fare un esempio. Ecco, nel momento in cui compongo cerco di essere il più possibile onesto soprattutto con me stesso, è una questione di attitudine vissuta nell’intimità del proprio animo, se ti metti a scrivere con l’intenzione di emulare i grandi Classici del genere, che sono di per sé inarrivabili, sei già fuori strada.


Che significa per i NID suonare dal vivo? Che importanza ha per voi la dimensione live?

Come ti dicevo all’inizio di questa intervista, siamo un gruppo che si è affacciato da poco sulla scena perciò ogni concerto è sempre per noi un’ottima occasione di crescita e raffinamento. A titolo personale ti confesso che il live non è sempre la dimensione che preferisco, mi genera puntualmente un forte stress prima del concerto e quando suono sul palco suono come in stato di trance, e alla fine sono sconvolto e sfinito come dopo una prova fisica estenuante! Posso solo augurarmi che anche il pubblico viva la nostra musica con lo stesso trasporto e la stessa tensione emotiva. L’esperienza più significativa sino ad oggi per noi è stato un mini-tour di tre date con gli Spiritual Front; tre giorni intensissimi e densi di significato soprattutto perché ci hanno consentito di confrontaci con un’audience relativamente più vasta e variegata del solito.


Cosa sai del sud America, soprattutto del Cile? Hai un messaggio da consegnare a questa parte del mondo?.

Chi mi conosce sa quanto io sia appassionato di Storia, e come segua con particolare interesse anche le vicende legate al sud America e al tuo Paese in particolare. Certamente è ancora forte in Europa e nel resto del mondo l’eco degli avvenimenti di quarant’anni fa, è una storia per certi versi ancora non del tutto chiara e che andrebbe approfondita. Purtroppo non ho ancora avuto il piacere di poter visitare il Cile, ma se tu ci invitassi a suonare sarebbe l’occasione giusta, non trovi? Tornando seri, credo sia un paese meraviglioso, ho qualche amico cileno con cui mi capita talvolta di chattare e devo dire che oltre ad essere molto competenti dal punto di vista musicale sono anche persone straordinarie e molto simpatiche. Riguardo la scena neofolk nel vostro Paese devo ammettere di saperne veramente poco, ahimè…ho ascoltato qualcosa dei Baudia, li ho trovati molto interessanti, ma credo sia davvero troppo poco per potermi fare un’idea.



Agradecimientos:
* Agradezco la colaboracion de Gab Briella (Seelengift) sin ella este contacto, y entrevista no hubieran sido posible.

* Entrevista realizada a fines de Octubre entre Alfredo (Brvxias Fanzine) y Gab Briella.